Una mostra ricca di invenzioni puntute che mette in moto i sensi, nata da un’ossessione per la vista e il rapporto tra arte e scienza. Al Garage33 arriva Luca Spano
Fastidio, dolore, disagio. Sono queste le consonanti oscure che ti permeano quando entri per la prima volta a visitare la mostra Eyes Touching Hands di Luca Spano al Garage33 di Nuoro.
Una mostra disturbante e puntuta senza esserlo.
Non esiste la possibilità di una visione unitaria, anzi, è un percorso espositivo che si apre a un senso che si dilata e si immilla in una infinità di significati.
Garage33 - Installation viewLuca chi sono questi occhi che toccano le mani?
«Realmente sono i miei occhi, in qualche maniera. Un’ossessione che ho per la vista, e la relazione tra i sensi.»
Tavole di ferro ammalorate dalla ruggine con scaglie di vetro affilate a comporre degli enigmatici messaggi in braille, un mulinare di mani.
Occhi, appunto, palpebre che palpitano anche quando vengono raggiunte dalle freccette scagliate dai visitatori.
Da dove inizia tutto questo?
«Si tratta di un percorso che nasce due anni fa. Lo scorso anno l’ho portata in Germania.
È lì che è sfociata la prima parte di questo lavoro.
Poi evolvendo è arrivata a questo nuovo capitolo, ma ne arriverà un terzo che svilupperò ancora una volta in Germania a Darmstadt presso l’istituto di ricerca GSI che si occupa, tra le altre cose, anche di materia e antimateria.»
Garage33 - Una vista dall'esterno
Artista multidisciplinare, Luca Spano è capace di indagare trasversalmente la dimensione del materico, dei sensi e di quel particolare rapporto tra arte e scienza.
«Trovo che arte e scienza siano interdipendenti - prosegue Spano - Artisti e scienziati applicano processi estremamente simili. Anche per questo sono interessato alla biografia degli scienziati, al loro processo immaginativo nei confronti del loro oggetto di ricerca. La base del progetto è i limiti del vedere, i limiti della rappresentazione, quindi anche quella di un’immagine speculativa che è semplicemente il fatto di immaginare qualcosa che non potrai vedere. Quando speculi sulla forma che quella immagine potrà avere, speculi sulla rappresentazione.»
La mostra curata da Emanuela Manca fa parte del progetto FRAME ideato con l’architetto Maurizio Bosa.
Emanuela, cosa è FRAME?
«Frame è un progetto/piattaforma/contenitore fluido pensato come deposito culturale, luogo di sperimentazione e spazio espositivo dedicato alla ricerca di artisti visivi che utilizzano il mezzo fotografico in maniera eterodossa. Il progetto, attraverso mostre, attività di incontro e di partecipazione allargata indaga l'impatto visivo, emotivo e culturale dell’immagine visuale sulla società, invitando i visitatori a interrogarsi sui fenomeni che attraversano la contemporaneità.»
Garage33 - Visita guidata da Luca Spano
La mostra è accompagnata da un catalogo a tiratura limitata: 100 copie numerate, edito da A4 edizioni indipendenti e Oreri. Il macchinario utilizzato per la stampa Risograph consuma pochissima elettricità e gli inchiostri sono per lo più prodotti da sottoprodotti agricoli. Stampa che avviene solo su carta riciclata e certificata FSC.
Perché proprio Luca Spano per questo primo appuntamento con FRAME?
«Perché è uno degli artisti visivi più interessanti nella scena contemporanea - conclude Manca - che utilizzano il mezzo fotografico all’interno di un sistema più articolato e complesso.»
LUCA SPANO - Eyes Touching Hands
Site specific project for Garage 33 - Opening 21/05/2022 6.00 PM