SABRINA MELIS

SCALE

MOSTRE

“Un progetto che potesse mettere in comune alcuni dei nostri interessi. In questo caso la fotografia e l’arte contemporanea”, ci racconta Emanuela Manca - curatrice della mostra - parlandoci di F-R-A-M-E, il contenitore progettuale di sperimentazione ed espositivo che, a Nuoro, ha già visto protagonisti Luca Spano, prima, nel maggio del 2022 e Leonardo Boscani, poi, nel dicembre dello stesso anno.

Ora arriva Sabrina Melis. Artista schiva, a tratti ermetica, che si muove lontano dal chiasso della vita. «Non faccio tanta vita pubblica nel mondo dell’arte. - ci dice subito l’artista algherese - Non vado a tutte le mostre, non conosco di persona tutti gli artisti», e libera da quelle strettoie di costume che un certo tipo di società impone: «Ho deciso volutamente di non tingere i capelli».
Scale - Sabrina Melis - Installation view at Garage 33 Cosa sognava Sabrina da bambina?
«Di fare la spazzina. Poi qualcuno, però, mi ha detto: lascia stare, non conviene. Così dopo ho iniziato a sognare di diventare una designer. Oggi sogno di arrivare presto a comprarmi una casa in campagna, circondata dai miei gatti».

Tre cose che ami della vita?
«Gli amici, gli oggetti, che però non voglio possedere, l’ingegno umano. Mi piace pensare che ci siano persone che con pochi mezzi, un foglio o una penna per esempio, riescano a fare grandi cose».
Scale - Sabrina Melis - Vernissage/Opening “La mostra - leggiamo nel flyer che accompagna il vernissage - prende avvio da una raccolta di immagini di oggetti in miniatura messi in vendita online. Alcuni venditori, come soluzione per rivelarne le reali dimensioni, pongono accanto all’oggetto un elemento conosciuto che ne possa dichiarare la scala”.
Oggetti colorati, spesso indipendenti da qualsiasi destinazione decorativa, che rimandano a qualcosa, invitando il visitatore a completarne la narrazione.

Sabrina, da cosa nasce questa mostra site-specific?
«Inizia tutta dalla mia infanzia. In particolare è legata a un episodio di quando ero bambina. Avevo un divano giocattolo di colore viola sul quale c’era una piccola bambola. Tirando su il divano veniva fuori un altro divano identico, più piccolo del primo, e un’altra bambolina uguale all’altra. Come una matrioska, ma composta da divano e bambola; e intanto mi chiedevo: ma è la bambolina a essere troppo grande per quel divano o è quel divano che è troppo piccolo per quella bambolina? Questa cosa mi interessa ancora oggi, ovvero, come cambino le relazioni tra le cose in base alle loro dimensioni». Scale - Sabrina Melis - Installation view at Garage 33

Sabrina Melis - Scale

DOVE

Sardinia Fashion

11/01/2024