PROGETTO E DESTINO
Prima Biennale d'Arte Contemporanea Maria Lai
MOSTRE
Un’indagine tra arte, territorio e contesto sociale. Così, a Ulassai, arriva la prima Biennale d’arte, dedicata a quella donna che chiedeva di essere amata poco: Maria Lai
Maria Lai è Ulassai, e Ulassai è Maria Lai. L’amore, e la passione di una comunità, di un territorio, della Sardegna, per una delle più grandi e pertinaci artiste del Novecento, nonostante il suo monito:
“Ho sempre avuto il bisogno di creare distanze tra chi mi ama e me. Non sopporto di essere amata più di tanto.”
Progetto e Destino - Visionarie, di Silvia Idili - Olio su tavola
E invece in tanti la amano, come in questa Biennale, la prima, che il sindaco del paese coi Tacchi, Giovanni Soru, nel suo prolegomeno al catalogo alla mostra, apre omaggiandola con queste parole: “Questa prima Biennale dedicata a Maria Lai vuole essere il riconoscimento e il ringraziamento della Comunità di Ulassai ad un’artista e una donna che molto ha fatto per il suo paese natale”.
Progetto e Destino - Beatrice does not love Dante, di Nicola Caredda - Acrilico su tela
Una Biennale corale, a più voci, per dare tribuna e unire, in un lungo filo rosso, passioni e sensibilità, come avrebbe voluto anche l’artista ogliastrina, scomparsa nell’aprile del 2013.
Progetto e Destino - le artiste alla Stazione dell'Arte: Silvia Mei, Francesca Randi, Paola Pinna
Curata da Gianni Murtas e dal comitato scientifico composto da Chiara Manca, Damiano Rossi e Antonello Carboni, la biennale rappresenta una parziale epitome dell’arte contemporanea in Sardegna. Altri artisti arriveranno a completarne la narrazione a partire dalle prossime edizioni.
Progetto e Destino - Paesaggio, di Veronica Paretta - Olio su tela
Ma già in questa prima, divisi tra Stazione dell’Arte e CaMuC, troviamo la pittura di Argiolas, Balia, Cugusi, Caredda, Idili, Peretta, Mei, Pibi, Sale e Rausa. La street art di Ciredz e Crisa. Le installazioni di Idem, Serusi e Sini. La sperimentazione grafica di Useli e Marci, e quella delle immagini virtuali di Pinna. E ancora, le installazioni scultoree di Fanari, Herrera Latelier e Loi. Infine Air, una valanga di coriandoli di polistirene, sistemati in obbedienza a misteriose simmetrie, nell’unica opera en plein air della Biennale, esposta sul prato della Stazione dell’Arte, realizzata da Idem Studio, del trio Baragliu, Spatola e Pigliapochi.
Progetto e Destino - Il ventre delle vostre città, di Marco Useli - Lana
Come nasce questo progetto, quale la genesi dietro alla prima Biennale d’Arte di Ulassai?
«Un lavoro corale - ci spiega Gianni Murtas - partito un anno fa.Tutto ha inizio da un’idea del sindaco di Ulassai che, dopo aver vinto il Progetto dei Borghi “Quando la natura incontra l’arte”, mi propose di fare una biennale. L’occasione coincideva anche con la ristrutturazione del CaMuC (Casa Museo Cannas). Abbiamo quindi pensato di fare un omaggio a Maria Lai, partendo da uno dei temi che l’hanno tanto appassionata, e siamo andati a guardare negli artisti di oggi, quelli che vivono un rapporto certamente più complesso con il territorio e con i luoghi.»
Progetto e Destino - Da destra verso sinistra: Il curatore Gianni Murtas e l'artista Marco Useli
In che modo avete scelto gli artisti di questa prima Biennale?
«Abbiamo cercato venticinque artisti, tre dei quali in trio (Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi, Angelo Spatola), per ventitre opere. La ricerca si è concentrata su quegli artisti che nascono qui in Sardegna e poi vanno a vivere da altre parti, ma anche artisti che nascono altrove per poi arrivare in Sardegna.»
Progetto e Destino - Air, di Idem Studio (Baragliu, Spatola, Pigliapochi) - Tecnica mista su polistirene
La mostra si dipana attraverso due distinti e distanti percorsi espositivi: il CaMuC al centro di Ulassai e la Stazione dell’Arte.
«Sì, alla Stazione dell’Arte abbiamo voluto mettere insieme gli artisti e le opere che hanno un legame molto diretto, o perché hanno dei richiami molto precisi, con Maria Lai.»
Progetto e Destino - Sorriso rugiada, di Silvia Mei - Tecnica mista su tela.
E proprio alla Stazione dell’Arte, dove le opere assumono una matrice identitaria fortissima, la mostra si apre con Danilo Sini.
«Danilo Sini, rispetto a tutti gli altri artisti presenti a questa Biennale, è un artista di un’altra generazione. Una volta chiesi, un po’ per gioco, a Maria: chi è la nuova Maria Lai per te? E Maria mi rispose: Danilo Sini.»
Progetto e Destino - A sinistra: Cartogramma, di Crisa - Acrilico su pannello - Al centro: Quando eravamo sirene, di Alberto Marci - Tecnica mista - A destra: Tenendo per mano il sole, di Silvia Argiolas - Acrilico su tela.
Progetto e Destino è il titolo di questa mostra: come nasce questa suggestione?
«Nasce dal titolo di un saggio di Argan, dove attraverso diversi indirizzi, affronta due temi cruciali. Il primo: il riferimento di un ambiente non può essere solo naturalistico. L’arte del ‘900, in realtà, fa riferimento al contesto sociale più che a quello naturale. Il secondo: è il rapporto con la tradizione, con le radici. Diceva Argan, parlando di architettura, è bene che le radici siano uno spunto, non un limite. Il territorio o lo progetti o lo subisci. Il progetto deve quindi equilibrare il destino.»
Progetto e Destino - A destra: Notturno, di Giuliano Sale - Olio su tela - Al centro: Topodimontagna, di Danilo Sini - Fibra di cocco sintetica intagliata + pietra naturale
Artisti in mostra
Silvia Argiolas, Marco Useli, Siro Cugusi, Irene Balia, Stefano Serusi, Ruggero Baragliu, Federico Carta (Crisa), Roberto Cireddu, Roberto Fanari, Danilo Sini, Nicola Caredda, Paulina Herrera Letelier, Silvia Idili, Marco Loi, Silvia Mei, Veronica Paretta, Samuele Pigliapochi, Paolo Pibi, Paola Pinna, Gianmarco Porru, Francesca Randi, Alberto Marci, Massimilano Rausa, Giuliano Sale, Angelo Spatola.DOVE
CaMuC - Via Giuseppe Garibaldi 49, Ulassai (NU)Stazione dell'Arte - Loc. Busanca, Ulassai (NU)
2 giugno 2024 » 6 ottobre 2024
Info-line: 0782-787055