PIERO PELÙ
La mia Barbagia Rock
MUSICA
A Oliena, nel pittoresco paese alle pendici del Monte Corrasi, il grande rocker toscano diventa cittadino onorario di Barbagia
«Da questo momento Oliena è rock and roll»
Sono le prime parole di Piero Pelù che visibilmente emozionato riceve la cittadinanza onoraria dal Comune di Oliena.
Nella sala consiliare del comune barbaricino, ad accoglierlo con affetto, c’è il pubblico delle grandi occasioni.
Le motivazioni che hanno spinto la giunta comunale a consegnare l'importante onorificenza al rocker fiorentino sono scritte nero su bianco nella pergamena che gli viene consegnata.
Insieme al sindaco Bastiano Congiu è l’assessore al turismo del paese barbaricino, Antonio Puligheddu, a leggere i contenuti del documento.
“Non è facile raccontare in poche righe la grandezza dell’artista, cantautore, rockstar, Piero Pelù e non è necessario farlo. A descriverla basterebbe la quarantennale attività, che lo fa entrare di diritto nel gotha della musica italiana, con album memorabili che hanno fatto la Storia; per lui parlano l’incredibile quantità e qualità di premi ed attestati che continua a riscuotere.
Ci piace ricordarne l’impegno politico e civile profuso con la sua opera; con la sua poetica, che da sempre si fanno inno della rilevanza imprescindibile dei diritti inalienabili dell’uomo, purtroppo non sempre equamente distribuiti su questa terra; con versi da cui emergono istanze di giustizia, umanità e libertà per tutte le genti.
Sappiamo bene quanto l’arte e la musica possano essere un efficiente canale di trasmissione per veicolare questi valori universali,
e di quanto ce ne sia bisogno nei nostri tempi e nelle nostre vite, ma per trasformare tutto questo in un efficace linguaggio musicale ci vuole tutta la grande sensibilità, umanità e talento, di un’artista come Piero.
Profonda umanità che la nostra comunità ha avuto modo di conoscere in tutti questi anni in cui viene puntualmente a trovarci,
senza mai far mistero di avere eletto la Sardegna come sua terra adottiva.
Terra che lo accoglie fin dagli anni ‘70 quando arrivò a Su Gologone in vacanza con in genitori, e dove conobbe il valore inestimabile che per noi sardi ha l’amicizia, nell’inossidabile sodalizio con il nostro compaesano Vincenzo Tupponi “Murena”.
Nessuno di noi può scegliere dove nascere anagraficamente, ma ognuno di noi può in cuor suo eleggere un luogo dove potersi sentire a casa,
ed è quello che magicamente è successo a Piero ad Oliena. Anche ad una rockstar, giramondo e cosmopolita, del suo calibro può capitare per alchimie particolari che ci si innamori di un luogo, della sua gente, delle sue tradizioni, della schiettezza dei loro rapporti e della sincera accoglienza, della genuinità dei prodotti e della qualità della vita.
Oggi, la decisione di dargli la cittadinanza onoraria, si manifesta come atto formale che suggella istituzionalmente l’amicizia che ci lega.
Un’occasione gioiosa come è nella nostra intrinseca natura, per festeggiare la bellezza smisurata dei migliori sentimenti dell’animo umano.
Un modo cordiale per ricambiare l’affetto spontaneo che ci è stato donato e di cui siamo onorati”
«Sono onorato per aver ricevuto questa magnifica accoglienza», racconta l’artista, «Questa è la prima cittadinanza onoraria che ricevo nella mia vita.
Mi sento molto legato a questa comunità e a questo territorio.
Mi sono reso conto, in prima persona, camminando per le strade e le campagne di quanto rispetto ci sia per l’ambiente e quindi, per la proprietà transitiva, di persone in grado di rispettare e amare loro stessi e i loro simili».
Tutto ha inizio negli anni ‘70, quando Piero Pelù arriva per la prima volta a Oliena insieme ai suoi genitori, in quello che lui, nella sua autobiografia del 2014, Identikit di un ribelle, annovererà tra i dieci ristoranti migliori al mondo: Su Gologone.
Il buon cibo e il buon bere. Il suo caro amico “Murena” ci confessa: «Piero adora il Nepente».
Vincenzo Tupponi, che tutti qui chiamano Murena, una vita spesa per la promozione di questo straordinario territorio, e non solo come guida turistica del Supramonte, racconta: «La prima volta che incontrai Piero fu ad un suo concerto. Erano i primi anni ‘80. Ci ritrovammo qualche tempo più tardi al matrimonio di Andrea Parodi.
Da allora, nonostante i suoi continui impegni in campo artistico, ogni volta che Piero ritorna in Sardegna mi chiama ed è sempre un vero piacere ritrovarsi”.
Piero Pelù, il sindaco Bastiano Congiu e Murena che riceve la targa encomio.
Piero Pelù e Murena insieme anche in questa occasione.
Un viaggiare che li ha fatti incontrare e l’importanza del viaggiare per arricchirsi di nuove esperienze, Pelù sottolinea: «Molti giovani lasciano questa terra per andare a cercare lavoro altrove. Sono il primo ad incoraggiarli a viaggiare. Ma è altrettanto importante rientrare, farvi ritorno. Che si tratti di agricoltura, pastorizia o accoglienza, i ragazzi di oggi hanno a disposizione le nuove tecnologie e la possibilità di accedere ai bandi europei.
Si può essere alberi antichi ma con rami molto nuovi. Si può essere legati al nostro territorio, come lo erano i nostri nonni, ma con quel valore in più che oggi ci offre la tecnologia. Si può essere locali ma legati e connessi con il mondo. Sono davvero convinto che il futuro di questo territorio sia legato alle opportunità che il mondo ci da».
Prima di uscire dal palazzo del comune e godersi tra la gente “Nepentes” - la due giorni dedicata al cannonau più famoso della Sardegna - Piero rilancia:
«Vorrei citare Grazia Deledda e il suo Canne al vento. Penso che noi tutti siamo delle canne al vento, ma bisogna avere la forza di essere il vento!
Vuol dire che dobbiamo essere noi i primi artefici del nostro destino».
Piero Pelù tra la folla, ascolta i Tenores di Oliena
Sardinia Fashion
07/05/2019