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Jhan and Marc
Un giorno, a cena, per caso.

Metti insieme un gruppo di amici. Alchimie random. Magari li inviti a casa per cena. Incontri che si trasformano, intorno al desco, in cortocircuiti imprevedibili. Funzionali.
Succede a Milano. Succede a Porto Cervo.
È l’ora di pranzo in Costa Smeralda. Di li a qualche ora inizieremo le prove delle sfilate.
A tavola, davanti a noi, Marco e Gianfranco il duo JC – Jhammac Couture - il brand italiano al suo debutto internazionale: la DeLUXE di Porto Cervo.
Quando e come nasce Jhammac Couture?

La Jhammac Couture nasce quasi per caso. Io e Gianfranco ci siamo conosciuti a cena a casa di amici in comune e tra le varie conversazioni della serata si è iniziato a parlare di moda, una parola tira l’altra, e abbiamo subito capito che il sogno di entrambi coincideva perfettamente. Dopo un periodo di “gavetta” lavorando per clienti private, all’inizio del 2008 abbiamo deciso di lanciare il marchio, in modo da darci una identità ben definita.

Quale è la filosofia aziendale del brand?

Vogliamo creare capi unici, estremamente ricercati e preziosi nei materiali e nei dettagli, che siano in grado di soddisfare il reale desiderio delle donne.

Quale è il punto di forza delle creazioni JC?

I capi sono studiati sulla base delle esigenze della cliente.

Sono interamente Made in Italy, dal tessuto alla manodopera, cosi come gli accessori, studiati e creati appositamente per ciascun capo. Importantissimo: i capi sono pezzi unici che non verranno mai più riprodotti per nessun altra cliente.

Come è la donna che sceglie JC?

È senza dubbio una donna che vuole mostrarsi elegante, che sceglie consciamente di non conformarsi con le mode passeggere e decide di indossare un capo unico, realizzato solo ed esclusivamente per lei.

Cos'è per JC l'eleganza?

Marco: L’eleganza è il saper indossare un abito che rispecchia la propria personalità, portarlo con disinvoltura e sicurezza, sapendo di essere notate e soprattutto ricordate.
Gian: L’eleganza è il saper portare con disinvoltura anche un capo importante.

Cosa non dovrebbe mai mancare nell'armadio di una donna?

Sicuramente un abito da sera Jhammac Couture!!!!

Cosa è IN e cosa è OUT

Marco: Non è il capo o l’accessorio di per sè ad essere IN o OUT, ma il modo di indossarlo. Le mode passano, ma un capo/accessorio creato sotto il segno dell’eleganza non può mai essere OUT.
L’eleganza, quella vera, è senza tempo e senza confini.
Gian: Senza ombra di dubbio non e’ il capo in se, ma il modo di indossare un capo, e di essere in grado di aver buon gusto nell’abbinare l’ abito giusto per ogni occasione.

Come nascono le vostre creazioni, da dove arriva l'ispirazione?

Marco: Le creazione personalizzate della Jhammac Couture nascono da ispirazioni momentanee.
Ci basta parlare con una donna e percepire la sua interiorità, per vederla già vestita di un capo Jhammac.
Ogni donna ha una sua precisa essenza e un sentimento “del momento” che si esplica in un preciso capo.
Un sentimento di gioia o un sentimento di quiete della cliente, determinano due diversi capi. Poi l’esigenza per la quale chiede il capo, determina ulteriormente il tipo di colore, tessuto e accessorio che si vanno a creare. Le collezioni da sfilata invece nascono da un sentimento nostro interiore, da un oggetto, da un profumo, da una lettura. Ogni aspetto della realtà è fondamentale fonte di ispirazione. Gian: Per quanto riguardano le linee proposte in sfilate, nascono da diversi temi che ci fissiamo per ogni stagione, presi da letture, da viaggi, da oggetti e da tutto quello che è per noi ispirazione d’arte.

Gian bambino cosa voleva fare da grande?

Mi è sempre piaciuto tutto quello che riguarda l’arte e la creatività, dalla pittura alla scultura, dall’architettura al design.
Nel percorso mio personale di vita, ho poi scoperto che la moda è il miglior modo per esprimere la mia creatività.

Marco bambino cosa voleva fare da grande?

Sono stato sempre in estremo fermento. Ho desiderato fare tantissime cose, ogni argomento di studio era per me fonte di immaginazione di un mio futuro in quel senso. Ricordo che la più duratura, sempre da bambino, è stata quella di fare il veterinario.

Due stilisti per una linea d'abiti estremamente raffinata. Cosa contraddistingue lo stile di Gian da quello di Marco?

Gian: Con gli studi in grafica, cromatologia e figurinismo, il mio stile è più orientato sull’eleganza lineare e pulita nel colore, con un’impronta decisamente raffinata e semplice.
Marco: Data la mia laurea in scenografia, il mio stile è fatto di capi eleganti abiti-scultura, pezzi estremamente importanti e costruiti, con un’impronta moderna.
Lo stile di Gian è senza dubbio più pulito e lineare, con un’impronta decisamente a-temporale.
La vera forza della Jhammac risiede proprio nel fatto che ogni singolo capo, passa sempre e comunque dalla matita di entrambi creando così un mix unico e perfetto.

Sete impalpabili, plissettature incantevoli, luci di Swarovski. I vostri abiti ci sembrano dei veri e propri gioielli senza tempo, oltre il comune concetto di moda. Cos'è per Jhammac la moda?

Marco: Il concetto di moda per me si lega fortemente al concetto di eleganza già espresso in precedenza. E’ possibile creare una moda che passa, semplice e mirata alla vendita e ai grandi numeri, ma non è questo che interessa alla Jhammac Couture. La parola “moda” la considero una specie di abbreviazione di “modellare”, cioè plasmare del tessuto per creare un capo modellato, appunto, sul corpo della cliente.
La vera moda non è un passaggio, ma un fermo immagine.
Gian: Il mio concetto di moda è fortemente concentrato sull’eleganza e sul poter indossare un capo unico per ogni occasione. La filosofia della Jhammac Couture e il concetto di moda che vuole esprimere, è senza dubbio quello di uscire dagli schemi per quanto riguarda la vendita e ai grandi numeri di massa, ma creare capi unici da indossare con estrema eleganza per farsi notare e soprattutto ricordare.

Eccellenze italiane. Quali prospettive? Qual è il vostro mercato di riferimento?

Marco: Questo tasto che si va a toccare è davvero controverso. Sono convinto che le politiche di industrializzazione e massificazione della moda in generale, con produzioni all’estero in modo da avere un forte contenimento dei costi di manodopera, stia uccidendo il Made in Italy. La vera eccellenza è comunque destinata a sopravvivere in pochissimi esemplari, perché la qualità vera viene riconosciuta e apprezzata. Non abbiamo un preciso mercato di riferimento in senso geografico. Ci interessa continuare a non deludere le nostre clienti.
I capi che creiamo, li seguiamo dall’inizio alla fine, personalmente, e in questo modo vogliamo continuare, cioè con una serie limitatissima di capi eccezionali, veri e propri pezzi unici al mondo.
Gian: Devo dire che purtroppo la politica dei grandi marchi è totalmente incentrata sul guadagno esagerato attraverso costi contenuti di manodopera (quindi produzione estere). Questo modo di agire sta uccidendo, nel vero senso della parola, il Made in Italy e sta scalfendo l’immagine dell’eccellenza italiana. La Jhammac Couture non punta sulla massificazione, preferisce continuare nel creare capi unici di eccellenza seguiti dall’inizio alla fine per le nostre clienti, mantenendo la filosofia di creare una serie limitata di veri e propri pezzi unici.

Nel panorama nazionale e internazionale il vostro stilista preferito?

Marco: Senza dubbio Valentino Garavani, non quello contemporaneo, ma il vero Valentino, quello che ha fatto della vera eleganza il suo stile. Per la “pazzia creativa” mi piace molto Galliano. Interessanti sono stati Alexander Mc Queen e Gianni Versace.
Gian: Senza ombra di dubbio Valentino Garavani, vero maestro di eleganza e raffinatezza.

Jhammac: innovazione o tradizione? Cosa prevale nelle vostre creazioni?

Marco: Non si può fare moda senza guardare al passato. Nel campo della moda molto è stato scritto, molte sono state le innovazioni, ma credo ci sia ancora spazio. Nella Jhammac Couture prevalgono le due anime di Gian e Marco che creano, come già detto, in base ai gusti e alle esigenze della cliente.
Ognuna di esse è unica, particolare, e la sua personalità ed essenza determinano “la percentuale” di innovazione o tradizione da inserire. Gian: Sono sicuro che non si può fare moda senza avere un occhio di riguardo al passato, abbinando poi quello che riguarda l’innovazione del tessuto. Da rilevare infine che la creatività, quella vera, è assolutamente senza tempo.