MONTIBLU
SARDEGNA DA SCOPRIRE
In una delle piazze più belle d’Italia tra affettuosi objet trouvé e specialità gourmant. Per ritrovare un angolo bohème nel cuore della vecchia Nuoro
Ci sono incontri che il destino prepara da tempo. Sono incontri scritti con la penna d’oca e il calamaio, alla luce di una lampada a olio. Vite che hanno lo stesso senso di marcia.
La prima volta che incontrai Battistino e Egidia ne rimasi colpito. Qualcosa tra loro aveva sostituito il linguaggio della parola con quello dei sensi e del gesto.
L’amore per quello che sei che si incrocia, come eliche di DNA, con l’amore per le cose che fai. Bramavo dalla voglia di raccontarli. Di raccontare le vite di questi due artisti un po’ Dada un po’ Naïf e di queste architetture accoglienti e contadine, nel punto più alto di Piazza Sebastiano Satta.
Un nome dall’epigrafe sonante: Montiblu!
Già dalla sua inaugurazione, accompagnata da scenografiche e magniloquenti videoproiezioni sulle bianche architetture di Piazza Satta, si capiva che qualcosa di magico e di sorprendente stava per arrivare.
Appena superata la soglia di ingresso ti sembra di entrare in una di quelle soffitte inghiottite dal tempo piene di memorabilia. Un luogo da vivere per quel che è e quel che è stato, intelligentemente non mondato dalle imperfezioni del passato. Un afflato di fiaba che può rappresentare la monografia di una Nuoro che non c’è più.
Passaggio quasi d’obbligo per chi visitando il MAN (Museo d’Arte della Provincia di Nuoro) voglia proseguire in chiave enogastronomica un percorso fatto di cultura e suggestioni.
Atmosfere d’antan per spazi che hanno il calore di una locanda. Intimi e sensuali come il dialogo amoroso tra il violino e la viola in un andante di Mozart.
Egidia, donna dai molti talenti, cuce, dipinge, compone e ha sempre una parola buona per tutti. Quello che oggi c’è domani potrebbe non esserci più. Sono affettuosi pezzi di bric-à-brac. Frammenti di altre vite. Oggetti capaci di intercettare le nostre emozioni. Sembrano parlarci. Sono ovunque. Spuntano da ogni angolo. Accompagnano il tè, torte e biscotti fatti in casa di chi, in questo palazzo del 1600, ha deciso di soggiornarvi anche solo per qualche ora a chiacchierare in buona compagnia; tra austere posate vecchia Francia e teiere che sembrano uscite da Alice nel paese delle meraviglie.
Concept store, unico in Sardegna, che si caratterizza anche per la presenza di outfit della linea I’m Isola Marras dello stilista algherese, abiti entrati a far parte della wishlist di molte donne nel mondo.
Lasciandosi alle spalle il raffinato bistrot e salendo le scale consumate dal tempo si arriva al primo piano. Si viene rapiti dai profumi della stagionatura: salumi e formaggi, circondati da rastrelliere e ceste impagliate cariche di bottiglie di vino, che non sono solo quelli delle Cantine più famose dell’Isola, ma anche quelli che Montiblu produce nelle soleggiate colline di Locoe, tra Nuoro e Orgosolo.
Ma è al secondo e ultimo piano che si arriva al regno di Battistino.
Chef e alchimista. Nella sua cucina c’è ricerca e godimento come di un frutto licenzioso, per un menù che spigola dai piatti di terra a quelli di mare, sapientemente magnificati dalla frutta. (Assolutamente da provare, le squisite marmellate sui formaggi! Roba per veri golosi.)
Profumi che sanno di storia e territorio. Già, perché Battistino, smessa la toque blanche, mette su cappello di paglia e scarponi per coccolare, nella sua azienda agricola, le produzioni agroalimentari a chilometro zero.
Dalla campagna a piazza Satta. Tutto questo servito in una suggestiva sala bianca dove, tra rose rosse che pendono dal soffitto e sedute in ferro battuto, il cibo diventa strumento per creare relazioni. Far incontrare le persone, dentro e fuori.
Così la piazza tanto cara a Nivola si trasforma anche in occasione, non solo estetica, per showcooking e degustazioni. Come il grande falò per il fuoco di Sant’Antonio rivisitato in chiave gourmand con purpuzza e polenta al posto delle fave e lardo.
Se dietro ad ogni grande opera c’è sempre una grande ossessione, quella di Battistino è far conoscere la sua cucina visionaria non solo tra i monolitici graniti di Piazza Satta ma anche al di la dei confini regionali e nazionali: come Francia e Cina per esempio.
Li abbiamo voluti incontrare, Egidia e Battistino, in questo luogo da romanzo, in una fresca mattina di sabato. Vis-à-vis, per una chiacchierata tra amici. Come in un viaggio rapsodico, per insegnarci che il cuore è il miglior posto al mondo da abitare.
Descriviti in tre aggettivi
E: Strana, lunatica, allegra e tristissima.
B: Sorridente fuori, triste dentro e suonato.
La tua vita in un film: a chi affideresti la regia?
E: Fellini.
B: Sarei io il Regista!
Il brano musicale che farebbe da colonna sonora?
E: Insieme di Mina.
B: Sceglierei una Marcia.
Se fossi un mese dell'anno?
E: Ottobre.
B: Marzo.
Cosa è IN cosa è OUT?
E: IN è l’umiltà, OUT l’arroganza.
B: IN la famiglia, OUT il denaro.
Il tuo motto?
E: In sardo si dice: Hunforma a su bucu Deus ahede su boborrottu (Per ogni buco Dio fa il giusto scarafaggio).
B: Si raccoglie ciò che si semina.
Cosa è per te l'Italia?
Rispondono insieme: Un paese con grande possibilità ma non lo sa.
Un oggetto o un luogo romantico.
E: Montiblu.
B: Casa nostra.
La parola o la frase che vorresti abolire?
E: Precivitevolissimevolmente.
B: "Non lo posso fare"
Il film che più di tutti abita il tuo cuore?
E: Quasi amici di Olivier Nakache e Éric Toledano.
B: Quello della mia vita, ho i miei attori i mie registi e il mio pubblico.
Viviamo tutti i giorni come in un film.
Il tuo colore preferito?
E: Bianco.
B: Il Giallo, perchè mi fa pensare alla luce.
Il tuo numero porta fortuna?
E: 7
B: 19
La prima cosa che pensi associata alla parola “Passione”?
E: Fiato.
B: Lavoro.
Come dovrebbe essere la tua casa delle favole nella quale abitare?
E: Di legno bianco a New Orleans.
B: Una baita di montagna nel silenzio più assoluto.
Nel tuo guardaroba non devono mai mancare:
E: Delle cose fatte a mano.
B: Le mutande.
Sei felice?
E Si.
B: Si.
La tua più grande paura?
E: La solitudine.
B: Che mi manchi la famiglia.
Come ti vedi tra 10 anni?
E: Sempre così.
B: Giovane.
Arredamento: classico, rustico, moderno o...?
E: o...
B: o...
Tre oggetti dai quali non ti separeresti mai
E: Le foto. Il telefono. La macchinetta dell’aerosol.
B: Le chiavi di casa. I coltelli. Le medicine.
Il tuo cartoon preferito?
E: Le follie dell’imperatore.
B: Heidi.
Una città dove ti piacerebbe avere una piccola dependance, un piccolo appartamento.
E: Nuoro.
B: Istanbul.
Il tuo piatto italiano preferito e quello estero?
E: La cotoletta alla milanese. All'estero invece vanno bene tutti purchè non abbiano spezie!
B: Pane e formaggio. All'estero i würstel.
Il tuo piatto Montiblu?
E: Code di Gambero alla catalana.
B: Frittura mista.
Siete golosissimi di?
E: Spizzichi.
B: Dolci!
Un personaggio a cui daresti il Nobel?
E: Gino Strada.
B: I miei figli.
Se fossi una delle quattro stagioni?
E: L'autunno.
B: L'inverno.
La cosa che detesti di più nelle persone?
E: Le persone che fanno finta di essere quello che non sono.
B: I tuttologi: quelli che "so-tutto-io".
Egidia e Battistino bambini cosa avrebbero voluto fare da grandi?
E: La vetrinista.
B: Il cuoco.
Se fossi un animale?
E: Serei un bradipo.
B: Sarei un cavallo.
Quanto conta l'amore per te?
E: Un sacco.
B: Davvero tanto.
Un epoca storica nella quale ti sarebbe piaciuto abitare.
E: Negli anni '50
B: Nell'antica Roma.
Il tempo passa e porta via con se tante cose. Ma che cos’è veramente che non va mai fuori moda?
E: L'intelligenza.
B: Noi.
Arrivi ad una festa. La sala è gremita di persone. Qual'è la persona che attira di più la tua attenzione?
E: Quello che suona, o che mette musica.
B: La persona più seria.
Raccontateci un aneddoto curioso, qualcosa che vi è capitato nella vostra vita professionale e creativa.
E: Stavo in mezzo a due tavoli. Da una parte uomini eleganti che decantavano le qualità del vino e del cibo e dall’altra ubriaconi che dopo aver fischiato, per richiamare la mia attenzione, mi dicono: «Oh bambolì portaci pesciolini…»
B: Una regista Francese - Maria Juan - che, arrivata dalla Corsica per la TV francese e armata di telecamera, mi seguiva ovunque perché voleva raccontare la mia vita artitstica e professionale.
Dall’orto alla cucina, a casa, ovunque…
Il tuo sogno nel cassetto?
E: Top Secret!
B: Tanti e nessuno.
Cosa è la vera felicità?
Rispondono insieme: Non esiste.
Sardinia Fashion
17/08/2013